Dalla pittura alla scultura

I bozzetti - 1990 / 1994

Tutto è cominciato con schizzi che nascevano spontanei, con la matita che andava da sola sul foglio senza un'idea precisa, fino a quando il disegno si delineava, prendeva forma e soprattutto volume che era l’aspetto che più mi interessava, assieme alla dinamicità della composizione.
Il risultato era quello di figure femminili stilizzate e assemblate in modo surreale, come colte in movimento nello spazio.

|||BOZZETTI|||

I monocromi - 1994 / 2003

I bozzetti erano tutti rigorosamente quadrati di 5-6 cm, forse era il mio modo di circoscrivere lo spazio che derivava dall'aver sempre fotografato con macchine 6x6.
I primi disegni finivano immancabilmente nel cestino, ma inseguito cominciai a raccoglierli ed inconsciamente a pensare di trasformarli in dipinti. C'è voluto un po’ di tempo e quando sono arrivato alla decisione di dipingere ho scelto di usare il blu come colore dominante e realizzare monocromi blu. All’inizio usavo solo il blu ed il bianco per le luci. Col passare del tempo, all’inizio degli anni 2000, cominciai a inserire della campiture di toni squillanti ed antinaturalistici.

|||MONOCROMI|||

I basso rilievi - 2001 / 2006

Nei monocromi il volume era l’aspetto che più mi interessava e l’idea di realizzare un basso rilievo era ormai matura e suggerita da amici e critici.
L’occasione si presentò nel 2001 al simposio “Ascoltando la pietra” al quale fui invitato.
Scelsi una lastra piana, il più vicino possibile ad un quadrato e vi riportai l’ingrandimento di uno dei miei bozzetti che rappresentava un movimento di danza.
Dopo tre settimane di lavoro la mia prima scultura era pronta e venne collocata, lì dove era nata, nel giardinino della villa comunale Belgioioso - Scaccabarozzi di Usmate Velate, la intitolai “Bolero”. Alla fine del simposio avevo deciso di dedicarmi alla scultura e continuai a fare esperimenti con vari materiali, legno, argilla e terre refrattarie.

|||BASSORILIEVI|||

I simposi - 2001 / 2006

Dal 2002 fino al 2006 partecipai a tutti simposi che venivano indetti nelle mie vicinanze, imparando a scolpire i più diversi materiali, dalle pietre arenarie come le pietre Berica e Molera, al marmo di Carrara fino al legno. Dal basso rilievo passai al tutto tondo e definii una mia linea scultorea che derivava direttamente dalla mia pittura.
Fu un periodo bellissimo in cui ho conosciuto tanti bravi scultori da cui ho imparato e coi quali si era creato un clima di entusiasmo irripetibile.

|||SIMPOSI|||

I bronzi - 2001 / 2007

Al di fuori dei simposi, sempre ispirandomi alle figure surreali dei miei dipinti, cominciai a realizzare sculture di piccole dimensioni e a realizzare modelli in poliuretano pensando a future fusioni in bronzo. Avevo fatto diversi modelli, e non vedevo l’ora di trasformarli nel mitico materiale degli scultori: Il bronzo. Non sapevo quale modello scegliere per il primo esperimento alla fine scelsi “Minerva”, anche se non era il primo modello in ordine cronologico.
Fu un’esperienza indimenticabile scegliere la fonderia, seguire la preparazione dello stampo, ritoccare la cera, assistere alla fusione a cera persa e infine dare la patina.
“Artemide” volli farla lucida e fu un lavoro estenuante, poi vennero “Margaret”, “Thea” e finalmente “Diana” una fusione da 150 cm, fortunatamente su ordinazione.

|||BRONZI|||

Gli spigoli - 2006 ad oggi

Ormai avevo quasi abbandonato la pittura e le mie ultime opere erano state dedicate alla sintesi dei simboli più ricorrenti nei miei dipinti, mentre i miei disegni erano sempre più rivolti alla progettazione di sculture di grandi dimensioni.

|||SPIGOLI|||

Mi resi presto conto che si trattava di progetti di difficile realizzazione soprattutto per i costi ed il peso che avrebbero avuto le opere che avrei realizzato, ma c’era un aspetto che andava oltre queste considerazioni ed era quello dello slancio che volevo ottenere. Volevo creare delle opere leggere e dinamiche che esprimessero il senso del ritmo che cercavo di rappresentare nei miei quadri mantenendo la stessa morbidezza delle forme.
Le figure dei miei dipinti non erano mai risolte e adesso che cercavo di immaginarle nella loro interezza molto spesso le immaginavo come figure che si reggevano sulle punte quasi sospese nell’aria. Nei miei disegni, che normalmente rappresentavano figure tondeggianti, cominciarono a comparire gli spigoli. Questa scoperta apparentemente banale diede una svolta al mio modo di concepire il progetto dell’opera e mi permise di costruire rapidamente modelli in cartone. “Donna al Sole” fu uno dei primi modelli che realizzai, poi ne seguirono altri che trasformai in sculture di marmo.

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Le opere da esterni

Con le sculture di marmo avevo cambiato il mio stile senza per questo rinnegare la mia ispirazione originale, le opere conservavano l’idea surreale e la morbidezza delle forme, ma non soddisfacevano il desiderio tipico degli scultori di creare opere di grandi dimensioni. Dovevo trovare un materiale leggero, resistente e di facile reperibilità. L’idea mi venne durante una visita alla fondazione Maeght a Saint Paul de Vence mentre osservavo l’istallazione di una scultura di Calder, era di lamiera.
Avevo trovato la soluzione al problema e cominciai a realizzare modelli con equilibri precari così come avevo immaginato nei miei disegni. Il primo modello che lo intitolai “Personaggi” e la scultura realizzata in acciaio corten fu la prima di quelle che rappresentano il mio attuale linguaggio artistico.

|||ESTERNI|||